La Patria… no, niente

No, perché mi sembra giusto. Insomma, ci eravamo pure abituati, ad essere pessimamente considerati all’estero. Tutto merito delle corna nelle foto ufficiali, e dei simpatici epiteti affibiati, si presume contro la loro volontà, a Cancelliere di altri stati, senza considerare taluni eventi minori. Ci eravamo abituati, e ci piaceva. Poi, imprevisto come un raffredore in agosto, è arrivato Mario Monti

Che, per i suoi compatrioti, è stato anche altrettanto fastidioso (passata la prima fase di fisiologica fiducia messianica, s’intende); forse perché, non lo so, ha seguito pedissequamente, in termini di “politica sociale”, la linea del suo predecessore, che più o meno era questa: “Stasera, grande scontro Capitale vs Lavoro. Non venite, che tanto facciamo vincere il Capitale alla seconda ripresa. Giusto per far vedere che siamo democratici”. Ma che, ci dicevano, all’estero ci rende ben visti come solo Laura Pausini sa fare.

Era vero, eh! Certo, se ci si limita a considerare “estero” la Comunità Europea. E se ci si limita a considerare “Comunità europea” quel gruppo di probiviri che la reggono con politiche che definire bislacche è essere magnanimi. Ma era vero. E noi non ci eravamo più abituati e, anzi, la cosa ci annoiava anche un po’: avevamo vissuto per anni nell’eccitante sensazione di essere sempre sull’orlo dell’incidente internazionale, ed ora? Ed ora abbiamo (avevamo) un tecnico sobrio ed anche un po’ borioso (che con una o di meno di sobrio sarebbe l’anagramma) che non è capace neppure di far esprimere sdegno ai giornali internazionali o, che so, minacciare di far ritirare gli ambasciatori!

Per fortuna che poi ci sono state le elezioni, e Monti ha dovuto far capire anche agli elettori di più dura cervice ciò che alcuni illuminati avevano già intuito: che era uguale a Berlusconi. Non ci è riuscito benissimo, ma il ragazzo sta imparando e, stanti le misure che l’Europa continua a chiederci, c’è da esserne sicuri: quando, tra qualche anno, ci sarà bisogno che qualcuno dia il colpo di grazia… voglio dire, che qualcuno salvi (di nuovo) la Nazione, il Professore salirà di nuovo a Palazzo Chigi. Accompagnato da una torma di ragazze giovani e piacenti (per quanto…), in tailleur e tacchi bassi.

Chiaramente, in questo suo percorso, Monti aveva bisogno di fare una figuraccia internazionale; ebbene, alla fine ci è riuscito. Quasi fuori tempo massimo, ma ci è riuscito, e sono sicuro che tutti ne avete letto. Per cui, piuttosto che linkarvi un articolo in cui si dice che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non torneranno in India, preferisco che leggiate un utile, per quanto relativamente datato, riassunto della vicenda. Che sennò ci ritroviamo a ragionare su “dati” prodotti da un ingegnere non laureato (sì, è possibile anche questo), che ha messo insieme un’analisi unendo articoli di autorevoli settimanali (ad esempio, “Oggi”) e video di Youtube, e che per sovrappiù è il padre dell’uomo che Casa Pound ha candidato alla presidenza della regione Lazio. E mica possiamo fare tutti come i parlamentari di questa Repubblica (leggi l’articolo per ulteriori spiegazioni).

O meglio: voi fate pure tutti i ragionamenti che volete sulla vicenda. Io evito. Perché, ormai, di chiacchierate su questo fatto di cronaca internazionale (si sta sempre parlando di un duplice omicidio, o qualcuno ha perso di vista questo fatto?), ne ho anche piene le scatole. Soprattutto dopo che certi sindaci hanno avuto la brillante idea di far penzolare dalle finestre dei loro municipi lenzuola vergate con queste parole: “Riportiamoli a casa!”. Accanto, la foto dei due imputati (innocenti fino a prova contraria, e chi vuole negarlo?). Armati di mitra. Roba che se la vittima fosse stata una ragazzina minorenne con l’apparecchio ai denti, e non due insignificanti pescatori indiani, avrebbe fatto levare gli scudi ai Moige di mezza penisola. Ed invece niente. Niet. Silenzio assoluto.

Perché è chiaro che i due marò hanno un ottimo paravento: loro lavorano per la Patria. Per cui, mentre ad un Alberto Stasi qualsiasi si affibiava senza troppa preoccupazione la definizione di “assassino” (o “presunto assassino”: giornalisitcamente è uguale) già da prima che un tribunale fosse chiamato a pronunciarsi sul suo caso, ed anche ora che l’ha fatto dichiarandolo innocente, per chi porta una divisa si continuano a cagare dubbi ed a ritirare fuori dagli armadi presunzioni d’innocenza dimenticate da anni.

Ma che poi, cosa significa Patria? Cioè, intendo, a parte un termine in nome del quale abbiamo fatto le peggiori porcate.

In questo caso, più o meno, significa questo: Latorre e Girone stavano facendo una scorta ad una nave privata. Ossia, ve lo dico in altri termini: stavano difendendo della merce. Ed in nome di quella potrebbero aver ucciso due persone. Vi era chiaro questo?

“Certo che ci era chiaro. E però, che dovevano fare? La loro merce era in pericolo, dovevano pur difenderla!”.

Risposta tutt’altro che improbabile.  Siamo pur sempre il paese dove si difende a spada tratta chi spara ad un ladro che sta scappando. Come se la propaganda patriottarda non avesse fatto già abbastanza danni.

Strage del Cermis. Cui seguì una vicenda giudiziaria che vide gli italiani comportarsi in modo sensibilmente diverso.

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