Verso le guide turistiche che continuano a presentare il kilt come “l’abito tradizionale della Scozia” si può provare una certa indulgenza: intanto, perché viene loro chiesto di svolgere un compito davvero ingrato, ossia trasformare un capo d’abbigliamento scomodo, imbarazzante, tessuto in ruvida lana nonostante debba essere portato a stretto contatto con le più intime tra le zone del corpo umano, in un oggetto che qualche ricco viaggiatore possa desiderare acquistare e, Dio non voglia, addirittura indossare; ed in secondo luogo, perché questa loro bugia è praticamente innocua: il Braveheart di Mel Gibson potrà mettere il gonnellino in questione addosso agli scozzesi che, nel Trecento, si opponevano all’occupazione inglese, ma che esso sia, almeno per quanto riguarda questo aspetto, un film di fantascienza e non di storia, è noto a molti; perfino a me che, pure, non mi sono mai occupato di storia scozzese, neppure ad un livello amatoriale.
Continue readingL’ennesima proposta, molto poco modesta
Nel 2023 dei social network trionfanti, tenere un blog è più o meno l’equivalente di incaponirsi ad andare in giro con un carretto a trazione animale, mentre Elon Musk ed un paio di altri eletti si impegnano in progetti sempre più mastodontici intesi a realizzare quello che è il sogno della nostra specie fin da quanto fetidi pezzi di melma fuoriuscimmo dalle acque e gridammo alle fredde stelle “io sono l’uomo!”: portare in orbita un gruppuscolo di facoltosi turisti intenzionati a far giungere il concetto di “viaggio di lusso” a tutto un nuovo livello; e non lo negherò: sono ben conscio dell’inattualità ed anzi dell’anacronismo di quel che faccio su queste pagine, eppure continuo a farlo, settimana dopo settimana, ed anzi anche più volte a settimana. In primo luogo, perché mi piace e mi diverte; ed inoltre, perché ritengo che, come dice la sezione Poche parole su di me, un blog possa, talvolta, essere migliore di chi lo scrive (e nel mio caso ci vuole davvero poco), e perché ho imparato che insistere nell’abitare questo spazio può, in alcune occasioni, essere fonte di sorprese più o meno piacevoli.
Continue readingDai, è solo un tuono
Serbo questo ricordo di un evento, forse insignificante, ma per me assai importante, accaduto, credo, tra il 2010 ed il 2011.
Continue readingA Londra col dottore – 16 maggio
(Gli episodi precedenti li trovate qui)
Continue readingA Londra col dottore – 15 maggio
(Gli episodi precedenti li trovate qui).
Continue readingA Londra col dottore – 14 maggio
(Gli episodi precedenti li trovate qui)
Continue readingA Londra col dottore – 13 maggio
(Gli episodi precedenti li trovate qui).
Continue readingA Londra col dottore – 12 maggio
(Gli episodi precedenti li trovate qui)
Continue readingA Londra col dottore – 11 maggio
(Gli episodi precedenti li trovate qui)
Continue readingA Londra col dottore – 10 maggio
(Vi sarete forse accorti del fatto che mi stavo preparando per un viaggio a Londra quando, lo scorso 21 aprile, pubblicando uno degli episodi della mia rubrica Book Tracker ho definito provvidenziale il fatto di aver trovato, nel sotterraneo di una libreria di Cesena, il libro London Mirabilia, del mio amico Ivan Cenzi. Il giorno di partire per la capitale d’Inghilterra è infine giunto, e questo articolo, come quelli che seguiranno, vi raggiungeranno mentre mi trovo nella terra d’Albione.
Per rendervi, in qualche modo, compagni in questo mio viaggio, ho deciso di condividere con voi, un capitolo al giorno, il contenuto di un altro curioso libretto (anch’esso provvidenziale?), privo purtroppo delle indicazioni riguardanti autore ed editore, in cui, così come in quello di Ivan, mi sono imbattuto mentre andavo alla ricerca di testi che mi permettessero di orientarmi nella città di Sweeney Todd e Jack lo Squartatore: il libro si intitola A Londra col dottore, e non credo su di esso siano mai esistiti diritti di pubblicazione. Mi ritengo quindi autorizzato a condividerlo con voi.
Buona lettura).
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