Gorizia tu sei maledetta! (#laltro24maggio)

Per ricordare che la Prima Guerra Mondiale, di cui domani qualcuno vorrà festeggiare la partecipazione italiana (“il Piave mormorava calmo e placido al passaggio”…), fu uno scempio, una strage, un’unica lunga manifestazione di sadismo da parte di chi possedeva un minimo di potere, una guerra imperialista condotta con l’intento di annientare i propri vicini di casa. Per ricordarlo con le voci di chi c’era (“Gorizia tu sei maledetta” fu scritta da un anonimo soldato italiano, in trincea), di chi vide le pance squarciate, le budella cadute nel sangue, i crani sfondati ed i visi deformati, non di chi, da casa, prendeva appunti per le narrazioni che sarebbero state congeniali al fascismo.

Aiutatemi anche voi. Aiutatemi a raccontare questa storia; a sconfiggere la narrazione tossica che da domani vorrà far passare la Grande Guerra come “il riscatto della Patria”, la “liberazione delle terre irredente”, un “atto di onore” da parte degli italiani. Basta poco: pubblicate sul vostro blog un post con una canzone, la citazione di un libro o di un film, una testimonianza di qualche tipo, che racconti questa Grande Guerra. Lo spirito è lo stesso di Cita un libro (ed il caso ha voluto che la ricorrenza cadesse di domenica, proprio il giorno che dedicavamo a quel gioco) ma qui l’intento è “profilattico”: serve a proteggerci dalle badilate di sterco patriottardo che ci pioveranno addosso nei prossimi giorni. Aiutatemi a farmi gli anticorpi per non cascarci. Come a sette anni, quando il 4 di novembre mi portarono a sentire un coro di militari che intonava a tutta voce “La canzone del Piave” (perché la scuola non dev’essere propagandistica, vero?).

L’hashtag è #laltro24maggio. Linkare questo articolo non è necessario; non c’è una data di scadenza, per partecipare (e nel P.S., trovate una spiegazione del perché). Grazie a tutti quelli che parteciperanno: è sempre bello sapere di non essere soli.

P.S.: a proposito di “Gorizia tu sei maledetta”, qui il racconto di quel che capitò a chi, negli anni Sessanta (quindi cinquant’anni dopo gli eventi) tentò di cantarla in pubblico. Per dire che una certa retorica sulla Prima Guerra Mondiale non è mai morta. Né morirà mai, purtroppo.

13 thoughts on “Gorizia tu sei maledetta! (#laltro24maggio)

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  3. da “goriziano” ti posso assicurare che camminare sul carso e spiegare la guerra ai propri figli è qualcosa di estremamente complicato… questo post ne sintetizza la difficoltà… e mi riporta a quegli attimi di silenzio dove ricercare le parole giuste…

    • Io credo che il silenzio sia importante, di fronte a tragedie che sono capaci di sgomentare, come questa. Ed infatti, uno dei più acuti critici di questa “inutile strage”, Karl Kraus, scrisse, ne “Gli ultimi giorni dell’umanità”, una frase che mi piace ricordare spesso: “Chi ha qualcosa da dire, che si faccia avanti e taccia”.

      • Bellissima frase che non conoscevo.. concordo con quanto hai scritto, c’è da dire che è, forse, complicato far comprendere il silenzio ai bambini… in quel senso io penso sempre che si debba trovare le parole, non tanto per spiegare il dettaglio quanto almeno per far comprendere il senso.. o il non senso a seconda dei casi….

        in questo ciò che sarebbe fondamentale far capire, a mio modo di vedere ovviamente, è che non esiste un vincitore se un essere umano si trova a ferire un suo simile… è una sconfitta per il dono della vita, e lo è per quello dell’intelligenza…

  4. Leggo soltanto adesso questo post… purtroppo in questi giorni sono stato occupato nel trasloco del sito.
    Non conoscevo nemmeno la canzone. Mi appunto il tutto perchè le occasioni per “celebrare” la guerra del ’15-’18 non mancheranno… mi riservo la condivisione del post per il futuro

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