#ioleggoperché (Ventidue marzo)

Se non la conoscessi quel poco che credo, direi che quasi quasi iome l’ha fatto apposta, ad assegnare, nella tornata settimanale di Cita un libro, la palma della vittoria a me (le prove qui, se non ci credete): perché dimostrassi di essere all’altezza della “maturità” che crede possieda. E, perché no, per farmi uno scherzo: che d’accordo le regole, ma un gioco è un bel gioco (gratuito, magari) soprattutto se ci si diverte, no?

Bisogna dire che questa vittoria (cioè, mia: di Harper Lee ed Atticus Finch, piuttosto) ha chiuso degnamente quella che, per molti motivi, è stata una strana settimana: ecco che proprio pochi giorni dopo aver scritto un post sui molti dubbi che nutro nei confronti di #ioleggoperché, vengo costretto (mai costrizione fu più dolce, certo) a giocare ancora a Cita un libro, che di quell’iniziativa è figlio (speriamo quanto più possibile snaturato); ecco che un avvocato totalmente sui generis costringe me, che dal giudizio ho sempre tentato di tenermi il più lontano possibile, a trasformarmi in giudice.

Ma ad un gioco si gioca se si è disposti a rispettarne le regole fino in fondo, e questa che sta finendo è stata pure la Settimana dell’etica e della morale. E quindi, pronti via, si va! Cominciando proprio dalle regole: eccole qua, dal sito della loro creatrice, la ‘povna.

1. La domenica, tra le 0.00 e le 23.59 si va sul wall di #ioleggoperché, si sceglie un post-it di citazione e si pubblica sul proprio blog, inserendo nel post il link al portale di #ioleggoperché;
2. Si segnala la pubblicazione sul post del giudice;
3. Durante la settimana si partecipa, se si vuole, alla discussione che (auspicabilmente) da quelle citazioni sarà indotta;
4. Il sabato sera o la domenica successiva, a scelta, il giudice, insieme alla nuova citazione, pubblicherà la classifica delle prime tre citazioni, motivandole;
5. Il giudice stesso passerà dal blog della citazione vincitrice a lasciare il testimone; per far ricominciare il gioco;
6. Il nuovo giudice pubblicherà la sua citazione e il suo post, assegnando eventualmente un tema per le nuove citazioni settimanali;
7. I giocatori possono anche decidere di non seguire il tema: saranno ugualmente partecipanti a Cita-un-libro, ma non potranno concorrere alla vittoria della settimana.

La domanda è: voglio io assegnare un tema per questa settimana? E la risposta è: sì, lo voglio.

Come già dicevo nel citato post delle critiche ad #ioleggoperché, il blog che state leggendo è nato, essenzialmente, dal mio bisogno di far sapere agli altri che esistevo: ma non del fatto che esistevo in quanto individuo, ma, piuttosto, in quanto scrittore. Ultimamente, questo mio spazio si è riempito di “corsivi” di opinione, recensioni, consigli per cose da vedere, leggere o ascoltare ed opinioni forti ed a volte discordanti (cit.): ma non dimenticherò mai che esso (ed il fallimentare progetto che l’ha preceduto) è nato anzitutto come contenitore di storie. Volevo che gli altri leggessero i miei racconti, le trame che mi salivano alla mente e che, imperfettamente, tentavo di mettere per iscritto. Alla fine, ironicamente, voi avete apprezzato (molto di più) le cose “non fiction” che ho scritto: e però, per me, il sogno resta quello di essere narratore, non opinionista.

Perché io credo nel potere nascosto, meraviglioso, magico, contenuto nelle parole messe in fila, che si dipanano a costruire un intreccio articolato che conduce alla trappola finale; credo nel fucile messo sulla mensola nel primo atto perché nel terzo spari.

Credo che le storie, le belle storie, non servano a nulla: non insegnano, non trasmettono, non commuovono, non migliorano. Se paiono fare tutto ciò, è solo perchè la loro unica utilità è curarci da quella strana, impietosa malattia (uccide il 100% delle persone che ne sono affette) che si chiama vita.

Ok, scusate l’esagerazione: l’ho presa un po’ larga per dire che il tema della settimana è storie. E per introdurre questa citazione, io credo molto attinente al tema: ma, se pure non lo fosse, che fa? Io sono fuori concorso. E poi era tanto che volevo citare Benni, ed il suo libro più bello.

#ioleggoperché4Buona settimana a tutti, e buon divertimento.

36 thoughts on “#ioleggoperché (Ventidue marzo)

  1. Complimenti per la vittoria. “Storie” non è un tema (che anche la critica tematica sarebbe una cosa seria, se solo in Italia tutto non fosse serio – te lo dico visto che il tuo dichiarato amore per la scrittura, che passa anche, suppongo, per l’interesse per i ferri del mestiere), ma fa niente. Passerò sul tardissimo, perché mo’ esco con Spersa in visita e rientro a fine giornata. Ma ho già in mente la citazione, ‘a tema’. Lo dico anche per gli altri partecipanti, la mia visita alle varie proposte sarà contrariamente al solito tra oggi e domani. Buon gioco a tutti noi e complimenti ancora a te e al nostro, splendido, Atticus!

  2. Intanto ciao, e complimenti per la vittoria, la citazione era davvero bella e pertinente. Questa e’ la mia citazione, io, decisamente più grande di te, sono cresciuta con Michael Ende, che pure sarebbe stato perfetto da citare, ma non ho saputo esimermi, questa settimana, dal proporre un Tolkien ignoto, che racconta una storia diversa da quelle che siamo abituati a sentire da lui. Il mio blog con la citazione lo trovi: Qui

  3. Pingback: #ioleggoperché 6 di 10 | ognigiornotuttigiorni

  4. e con questo direi che ti sei aggiudicato oltre che la meritatissima vittoria anche la mia stima incondizionata perchè anche per me Elianto è in assoluto il suo libro più bello,bravo due volte!

  5. Pingback: #ioleggoperché. Cita un libro | roceresale

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  8. La povna ha ragione, questo non è “un tema”: è IL TEMA per eccellenza.

    Siamo noi a creare le storie o sono le storie a creare noi? E le storie, una volta create, continuano a ri-crearsi?
    Queste e molte altre seghe mentali sull’argomento in
    http://ildiariodimurasaki.blogspot.it/2015/03/cita-un-libro-ioleggoperche-5_22.html
    insieme ad una piccola ma graziosa citazione.

    Complimenti per la vittoria, complimenti per la scelta del tema e complimenti anche per la citazione – che è assolutamente in tema, mi sembra: come ci hanno spiegato al corso di autobiografia, le storie possono essere anche assai curative. Intendiamoci, per una polmonite gli antibiotici sono più adatti, ma non siamo fatti di soli polmoni 🙂

  9. Pingback: CITA UN LIBRO #IOLEGGOPERCHÉ/6 | Io, me e me stessa - Historia de una mujer

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  14. Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato… ed anche amme che, come al solito, ha dovuto fare il bastiancontrario ;-). Ora, come avrebbe detto uno dei volti storici della tv italiana (pensa un po’ come siam messi…) mi ritiro per deliberare! 🙂

    P.S.: tutte queste persone, che tra di loro non si conoscono, stanno salvando il mondo (J.L. Borges)

  15. Pingback: Lupo (A proposito di storie) | Suprasaturalanx

  16. Pingback: fuori concorso | ammennicolidipensiero

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