Da quando ho avuto l’ironico onore di esserne giudice, non ho più partecipato al giochino della ‘povna (parte dell’iniziativa #ioleggoperché) che questa settimana è ad un giro di boa (dalla prossima settimana, nuove regole): non perché sono snob, ma perché non mi sono mai sovvenute citazioni adatte ai temi proposti (morte ed infinito: due temi troppo importanti, per sprecare una citazione di cui non si è convinti del tutto).
Il senso di colpa, però, tema proposto dalla wolkerina, giudice di questa settimana, ha creato un corto circuito nelle mie sinapsi: ed ecco che mi rivedo, sbarbatello studente del liceo, ad acquistare (dietro irresistibile consiglio di una persona morta da quasi dieci anni) il libro che conteneva queste parole:
E, come sempre, questo è tutto. Qua ci sono in ballo non uno, ma ben due poeti (Masters, ed ovviamente De Andrè): niente male, per la prima volta che cito un’opera poetica. E che cosa potrei aggiungere, me misero, a tale capolavoro? Esatto: nulla.
Ci riprovo, si è mangiato due miei commenti. Dicevo, due grandissimi, entrambi. Dalla vita di qua bisognerebbe uscire senza rimpianti (e rimorsi). Molto bella davvero, la citazione.
ps. e semi-OT: come hai ottenuto che il wall ti facesse un post-it in font diverso? A me li fa tutti uguali di default.
Io li ho fatti tutti a mano :-).
Per fortuna che l’ha chiesto ‘povna questa cosa del font, che non me ne capacitavo! Vedo che anche tu hai disertato, il che non allevia i miei sensi di colpa 😉 , citazione notevole.
Grazie :-).
P.S.: per la diserzione… leggi il post linkato :-).
P.S.S.: per il resto… leggi il commento alla ‘povna :-).
Uh, torna anche Masters, che avevo usato per la morte. Bella citazione!
Grazie!
io non so se mi è piaciuto più il libro o il disco… forse il disco! 😀
È un dilemma comune, sai? Anche Fernanda Pivano (che il libro l’aveva tradotto) aveva grossi problemi a decidere…
(Io sono d’accordo con te)
Poter accomiatarsi così dalla vita mi sembra un sogno, eppure si tratta in fondo di cambiare atteggiamento verso ciò che ci accade o scegliamo di fare.
(Entrambi capolavori, io non so proprio quale scegliere).
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